Ventilazione meccanica prolungata: sedazione con Dexmedetomidina versus Midazolam o Propofol
La sedazione a lungo termine con Midazolam o Propofol nelle unità di terapia intensiva causa eventi avversi gravi.
Dexmedetomidina ( Dexdor ), un alfa2-agonista disponibile per la sedazione nelle Unità di Terapia Intensiva ( UTI ), potrebbe ridurre la durata della ventilazione meccanica e aumentare il benessere del paziente.
Dal 2007 al 2010 sono stati condotti due studi multicentrici, randomizzati e in doppio cieco per determinare l’efficacia di Dexmedetomidina rispetto a Midazolam ( Ipnovel ) o Propofol ( Diprivan ) ( terapia in genere preferita ) nel mantenimento della sedazione; nel ridurre la durata della ventilazione meccanica e nel migliorare l’interazione del paziente con le cure infermieristiche.
Lo studio MIDEX ha confrontato Midazolam con Dexmedetomidina nelle Unità di terapia intensiva di 44 Centri in 9 Paesi Europei; lo studio PRODEX ha confrontato Propofol con Dexmedetomidina in 31 Centri in 6 Paesi europei e 2 Centri in Russia.
Sono stati inclusi pazienti adulti in Unità di terapia intensiva sottoposti a ventilazione meccanica che necessitavano di sedazione da lieve a moderata per più di 24 ore ( Midazolam, n=251, vs Dexmedetomidina, n=249; Propofol, n=247, vs Dexmedetomidina, n=251 ).
I pazienti sono stati sottoposti a sedazione con Dexmedetomidina, Midazolam o Propofol; interruzioni della sedazione giornaliere e test di respirazione spontanea.
Per ciascuno studio, è stato valutato se Dexmedetomidina fosse non-inferiore al controllo per quanto riguarda la proporzione di tempo a livello target di sedazione ( misurato con la scala di sedazione Richmond Agitation-Sedation Scale [ RASS ] ) e superiore al controllo per quanto riguarda la durata della ventilazione meccanica.
Gli endpoint secondari erano la capacità del paziente di comunicare il dolore ( misurata utilizzando una scala analogico-visiva [ VAS ] ) e la lunghezza della permanenza nella Unità di terapia intensiva.
Il tempo a livello target di sedazione è stato analizzato in una popolazione per-protocollo ( Midazolam, n=233, vs Dexmedetomidina, n=227; Propofol, n=214, vs Dexmedetomidina, n=223 ).
Il rapporto Dexmedetomidina / Midazolam nel tempo a livello target di sedazione è stato 1.07 e quello Dexmedetomidina / Propofol, 1.00.
La durata mediana della ventilazione meccanica è apparsa più breve con Dexmedetomidina ( 123 ore ) vs Midazolam ( 164 ore; P=0.03 ) ma non con Dexmedetomidina ( 97 ore ) vs Propofol ( 118 ore; P=0.24 ).
L’interazione dei pazienti ( misurata con la scala analogico-visiva) è risultata migliore con Dexmedetomidina ( differenza di punteggio stimata vs Midazolam, 19.7; P inferiore a 0.001; e vs Propofol, 11.2; P inferiore a 0.001 ).
La lunghezza della permanenza in Unità di terapia intensiva e in ospedale e la mortalità sono risultate simili.
Pazienti trattati con Dexmedetomidina vs pazienti trattati con Midazolam hanno mostrato più ipotensione ( 51/247 [ 20.6% ] vs 29/250 [ 11.6% ]; P=0.007 ) e bradicardia ( 35/247 [ 14.2% ] vs 13/250 [ 5.2% ]; P inferiore a 0.001 ).
In conclusione, nei pazienti ricoverati in Unità di terapia intensiva sottoposti a ventilazione meccanica prolungata, Dexmedetomidina è risultata non-inferiore a Midazolam e Propofol nel mantenere una sedazione da lieve a moderata.
La Dexmedetomidina ha ridotto la durata della ventilazione meccanica rispetto a Midazolam e ha migliorato la capacità dei pazienti di comunicare il dolore rispetto a Midazolam e Propofol.
I pazienti trattati con Dexmedetomidina hanno presentato più eventi avversi. ( Xagena_2012 )
Jakob SM et al, JAMA 2012; 307: 1151-1160
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