Ruolo della Vasopressina nell’arresto cardiaco


L’arresto cardiaco improvviso rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica e colpisce circa 450.000 persone nei soli Stati Uniti, ogni anno.

Durante le operazioni di resuscitazione cardiopolmonare vengono somministrati i simpaticomimetici per aumentare le pressioni di perfusione coronarica e cerebrale in un tentativo di restaurare la circolazione spontanea.

L’Epinefrina è il vasopressore più ampiamente utilizzato durante ACLS ( Advanced Cardiac Life Support ), sebbene la mancanza di evidenze riguardo alla sua efficacia ha creato controversie sul suo impiego.

La Vasopressina è un vasopressore alternativo che, quando somministrato ad alto dosaggio, causa vasocostrizione.

Le lineeguida 2000 AHA ( American Heart Association ) hanno considerato la Vasopressina un vasopressore di prima linea nei pazienti con fibrillazione ventricolare o nella tachicardia ventricolare senza polso.

Le linee guida 2006 AHA hanno un poco ridimensionato l’impiego della Vasopressina.
L’Epinefrina 1mg ogni 3-5 minuti è il farmaco adrenergico di prima scelta.
Una dose di Vasopressina 40U può sostituire la prima o la seconda dose di Epinefrina negli arresti cardiaci senza polso, tra cui l’attività elettrica senza polso e asistole. ( Xagena_2006 )

Miano TA, Crouch MA, Pharmacotherapy 2006; 26: 828-839






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